Siete mai entrati nella bottega di un artigiano?
Se non lo avete mai fatto, è un’esperienza da provare, almeno una volta perchè apre nuove prospettive sul concetto di tempo e sull’importanza della lentezza.
Io ho sempre lavorato in siti industriali del nord Italia in cui vige la regola che prima è meglio è e se puoi andare ancora un po’ più veloce è meglio. Ecco, le prime volte che entravo in bottega, restavo basita. Ogni gesto era svolto con calma, lentamente per me, e nessuno sembrava considerare questa cose un problema.

Per me era inconcepibile, non riuscivo a capire come non fosse evidente a tutti lo spreco di tempo, l’inutile attardarsi su ogni singolo dettaglio e l’ancora più inutile e maniacale attenzione ad ogni passaggio.
Il tempo è tutto
In una realtà industriale il tempo è tutto. Se sei veloce produci di più e fatturi di più, conta abbastanza poco se questo incide sulla qualità del prodotto. Conta eh, che non si possono produrre e vendere oggetti scadenti, ma diciamo che si mette in conto la presenza di difetti in quantità tollerabile, se si riesce ad accorciare i tempi di lavorazione.
Ecco nell’artigianato tutto questo non esiste. Semplicemente non fa parte di questo mondo. Le prime volte che cercavo di trovare modi più rapidi per fare qualcosa, il tappezziere mi guardava come se stessi dicendogli che avevo in programma un viaggio su Marte. Non capiva, ed io non capivo lui.
Il concetto di tempo, in una bottega artigianale è qualcosa di diverso.
Qui non si ottimizza il processo, si ottimizza il prodotto e questo può portare ad un allungamento dei tempi di produzione perchè non stai producendo, stai creando.
In una bottega, ogni pezzo è unico, quindi non ha alcun senso ottimizzare il processo, non capiterà di rifarlo ed inoltre non c’è la fase di prototipia.
Nell’industria, una volta messo a punto il prodotto, lo si smonta, si analizza ogni fase della lavorazione e si interviene limando, modificando, cambiando, per riuscire ad avere un processo snello, rapido ed economico, unito ad un prodotto che abbia un prezzo in grado di stare sul mercato.
in bottega si rallenta
In bottega no, qui ogni volta si deve sdifettare sul campo. Facendo prove, disfando, rifacendo, sino ad arrivare al risultato perfetto. Il clente vuole una cosa, la vuole esattamente così e la paga, quindi abbiamo il dovere di essere lenti, attenti e precisi.
l’importanza della lentezza la assapori a fine lavoro, quando raccogli le idee e scriviamo tutto quello che ci potrà servire la prossima volta.
Ci ho messo molto tempo a capire questa differenza, ma una volta fatta mia, i miei interventi si sono limitati alle operazioni di imballaggio e di raccolta della pattuma, non metto becco su altro e resto a meravigliarmi nell’osservare i gesti ripetuti sempre uguali a se stessi per dare vita ogni volta a qualcosa di diverso.
Che poi il tappezziere abbia fatto della lentezza un suo stile di vita è discordo a parte che afferisce alla sfera privata e che rappresenta la causa principale delle nostre liti casalinghe.
Comunque, la lentezza è una virtù che la pandemia ci ha fatto riscoprire, costringendo tutti noi ad un rallentamento forzato che ci ha profondamente destabilizzato.
rallentiamo
Perché rallentare?
Per vedere! per accorgersi di ciò che accade attorno a noi e in noi, anche Bruno Lauzzi cantava l’importanza della lentezza
“La tartaruga, Un tempo fu, Un animale che correva a testa in giù. Come un siluro filava via, Che ti sembrava un treno sulla ferrovia, Ma avvenne un incidente, Un muro la fermò, Si ruppe qualche dente E allora rallentò.
La tartaruga, Da allora in poi, Lascia che a correre pensiamo solo noi Perché quel giorno, poco più in là, Andando piano lei trovò La felicità, Un bosco di carote, Un mare di gelato Che lei correndo troppo non aveva mai guardato E un biondo tartarugo corazzato Che ha sposato un mese fa”
Non siamo fatti per andare veloce, siamo fatti per camminare.
La velocità è cosa che possiamo sopportare per un breve lasso di tempo, ma non per tempi lungi.
Ormai viviamo in un modo che corre e che ha fatto della rapidità uno dei suoi valori aggiunti, quindi ha ancora senso dare valore alla capacità di andare piano? e, anche a dargli un senso, ne siamo ancora capaci?
Possiamo provarci, io osservo il tappezziere e cerco di imparare da lui, se serve lo posso anche prestare, per brevi periodi 🙂 oppure potete venire a trovarci, abbiamo il nostro workshop #bellolosgabello.
Link utili:
Un mudra per rallentare
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