Capita anche a voi quel momento della giornata in cui cominci a pensare a quando entrerai nel tuo letto e potrai finalmente dormire?
A me solitamente accade mentre sono ai fornelli. Ad un certo punto mi accorgo che la cena è fatta, da li è tutto in discesa.
Ecco, a quel punto il mio pensiero si sposta sul dormire bene.
Lenzuola stirate
Mi figuro il momento, sento quasi la sensazione che proverò quando appoggerò la testa sul cuscino e tirerò su le coperte sino a coprirmi le spalle.
Il contatto con le lenzuola: ecco, lo so che qualcuno mi prenderà per matta, ma io le stiro solo per godermi il momento di entrare nel letto, quando lo hai appena cambiato.
Come tutti i grandi piaceri della vita non me lo concedo sempre, giusto quelle 4 o 5 volte l’anno in cui tiro fuori il ferro per mettermi una camicia bianca.
Non sono più così fortunata da chiudere gli occhi e venir immediatamente accolta dalle braccia di Morfeo, quindi ho i miei rituali per riuscire a dormire bene.
Metto il cellulare sotto carica, accendo la lucina sul comodino e leggo quelle 10 pagine d’ordinanza. Quindi, passati 10 minuti, spengo la luce, tolgo gli occhiali e lascio cadere il libro.
Se tutto va bene da li alla mattina non ci saranno risvegli, ma capita sempre più di rado.
Il ritmo sonno veglia
Il ritmo sonno veglia si modifica durante la nostra vita, è legato ai nostri ormoni, quindi ci si può fare poco, ma quel poco vale la pena di farlo; dormire è un bisogno primario, come mangiare e bere.
Non si sa esattamente quanto tempo possiamo resistere senza dormire, ne è ben chiaro se la privazione del sonno possa causare la morte, ma di certo restare insonni a lungo porta a danni neurologici che, fortunatamente, scompaiono se si riposa.
Nel 1965 Randy Gardner rimase sveglio per 11 giorni, doveva finire un lavoro. Sviluppò deficit cognitivi, problemi al linguaggio e alla vista e allucinazioni, poi dormì 15 ore filate e tutto tornò al suo posto.
Durante il sonno accadono un sacco di cose, ma accadono tutte lentamente e hanno come unico scopo il farci riposare ed immagazzinare.
Cioè, non è che sia proprio chiaro perché sia necessario dormire, ma l’ipotesi più accreditata è sembra sia questa.
Immagazzinare tutti ciò che è entrato durante la giornata: cibo, bevande, informazioni, arrabbiature, malesseri e gioie.
Insomma siamo una vera e propria idrovora che tira su tutto quello che le capita a tiro.
Dormire serve a riorganizzare il tutto. Ogni singola cellula smette di tendere all’accumulo e inizia a fare ordine, una piccola seguace di Marie Kondo. Spazza, sposta, rassetta e butta via quel che non serve, brava lei, mica come me.
La mattina ti ritrovi con idee, pensieri, calorie, cellule, messe al loro posto, pronte per essere gestite.
Non dormire o dormire male è come non fare le pulizie per un po’ di tempo, finisci travolto dal tuo stesso disordine e non ti ricordi nemmeno più come ti chiami o dove siano le chiavi di casa.
La melatonina
Se ci pensi però, addormentarsi è un processo complesso, va rallentato tutto.
Un organismo che ha passato ore a fare, deve fermarsi e non abbiamo un freno da tirare, dobbiamo attivare una serie di meccanismi che portino la nostra mente e il nostro corpo verso il riposo. A rendere possibile il passaggio dalla veglia al sonno è un ormone, la melatonina:

Bellina, vero? In realtà il suo nome chimico è N-acetil-5-metossitriptammina, ma è molto meno poetico, quindi la chiameremo melatonina.
La melatonina viene rilasciata seguendo il ciclo della luce.
Quando la luce naturale cala, la retina se ne accorge e avvisa la ghiandola pineale che rilascia melatonina, meli si dirige verso l’ipotalamo, centro nevralgico di ogni nostro moto, e lo avverte che è ora di rallentare e addormentarsi.
Devo dire che fatico a capire come le persone non siano affascinate dalla chimica, io trovo sorprendente che un gruppetto di atomi attaccati tra loro possa capire se è giorno o notte e spegnere il nostro interruttore per farci riposare.
Ad ogni modo, siamo fatti per dormire quando è buio e per stare sveglio quando c’è luce e abbiamo bisogno di dormire un bel po’, circa un terzo della nostra vita lo passiamo con gli occhi chiusi e no, non è tempo sprecato è tempo che usiamo per costruire ordinatamente.
Dormire bene è qualcosa che dipende davvero da tantissimi fattori, basta una zanzara nella stanza per disturbarci, quindi noi possiamo solo esservi utili nel farvi stare comodi e ben accolti nel vostro letto, per tutto il resto tocca impegnarsi a seguire i ritmi circadiani e a costruirci le nostre abitudini attorno.
Qui il tappezziere si addormenta appena tocca il cuscino, mentre io ho il libro da leggere e cellulare rigorosamente spento, ma sappiamo bene di essere dei fortunelli sul sonno.
Quindi siam qui in ascolto, che stratagemmi avete messo a punto per addormentarvi voi insonni?
Link UTILI
- Dal Centro Auxologico: alcuni consigli per dormire bene
- Dallo yoga: shakti mudra nella nostra interpretazione
- Dalla Fondazione Veronesi: I ritmi circadiani
- Infine, dove trovare la melatonina nei cibi
Fantastico Rossana, ben fatto. L’ho amato dalla prima all’ultima parola.
Per niente autoreferenziale e molto interessante.
Brava brava brava.
Cobtinua, non vedo l’ora di leggere il prossimo 😍
Grazie!!!!! sono felicissima 🙂