La struttura di un divano è di legno; i sofà non sono dei molluschi, per quanto siano morbidi ed accoglienti, sono dotati di un solido scheletro ligneo.
Vi abbiamo raccontato qui tutto il processo che porta dall’idea alla realizzazione ed alla consegna di un imbottito ed ora è il momento di scendere nei particolari. Affronteremo, in una serie di post, ogni singolo componente dei nostri sofà; alla fine la struttura di un divano non avrà più segreti per voi.
la struttura in legno
Il cuore di ogni imbottito è formato da una solida struttura di legno a cui si fisserà ogni altra parte che lo compone, esclusa la fodera.
- Di legno, non di compensato.
- Di legno, non di truciolare
- Di legno, non di qualsiasi altro sottoprodotto o semilavorato
- Di legno, non di cartone
- Ogni tanto di metallo, che ha un suo perchè estetico.
Legno e non altro
Perchè il legno e non un altro materiale?
I divani, ma anche le potrone ed i letti, non hanno una vita facile. Ci accompagnano in ogni momento della nostra vita per lungo tempo, accogliendoci e confortandoci quando torniamo a casa stanchi ogni giorno.
Devono sopportare bambini saltellanti, pigiama party, maratone su Netflix, amori che cominciano e che finiscono, chiacchere infinite, sonnellini pomeridiani, influenze e cene take away. Ci vuole qualcosa di robusto, indeformabile e che duri nel tempo. La struttura di un divano deve resistere nel tempo senza che nulla la scalfisca, insomma non deve chiedere mai.
Il legno è esattamente così e non pesa nemmeno troppo, che ogni tanto capita di doverli spostare questi mobili. Lo sappiamo bene che sotto ad un divano possono ritrovarsi reperti di epoche passate.
Il massello
Ci sono tanti legni, noi usiamo l’abete che in brianza si chiama “pescia” ed il pioppo detto “pubia” e se ne usa il massello, cioè la porzione estratta dal durame, ossia la zona interna del tronco. Questo perhè il massello è eccezionalmente resistente, ha una buona portanza ed è intalterabile nel tempo.
Ovviamente prima lo si stagione, deve perdere la sua umidità naturale ed essere in grado di non fare la muffa altrimenti tutta la fatica fatta non servirà a nulla.
Le parti portanti dello scheletro, quelle che dovranno sopportare le maggiori sollecitazioni sono tutte in legno massiccio, il resto invece no.
Le materie prime preziose e di derivazione naturale, non vanno mai sprecate ed usate impropriamente, così i fianchi, e ogni parte non strutturalmente importante viene fatta in multistrato e, i fondi in truciolare, hanno uno scopo puramente di chiusura e non dovranno sostenere nulla, quindi non sprechiamo.
Gli altri legni
Il multistrato è formato da tanti straterelli sottili di legno, ricavati dai tronchi con macchine speciali ed incollati l’uno all’altro incrociando il senso delle fibre per aumentare la capacità di reggere il peso. Ah, si usa sempre un numero dispari di strati. Con il multistrato si fanno le mensole ed i ripiani, per cui ha una buona capacità di carico.
Il truciolare a me piace un sacco da vedere, sembra un pout pourri, e viene ricavato dagli scarti di legno che si formano durante le lavorazioni. I trucioli vengono incolati tra loro e formano lastre che possono anche essere laminate, così assumono l’aspetto classico del legno, ma sono molto più leggere e non le puoi bucare con le viti, si sbriciolano. Va benissimo per farne fondi, paratie, separé e tutte quelle parti che non hanno uno scopo funzionale.
Perché la qualità di un mobile deve sempre tenere conto che gli alberi hanno bisogno di tempo per crescere, quindi è bene che un letto duri abbastanza da permettere all’albero da cui è stato costruito di poter germogliare e diventare alto. Ci sono vari organismi che garantiscono proprio questo, una fra tutti è la FSC, che si occupa proprio di creare una catena di produttori e utilizzatori responsabili.
La chimica del legno
Veniamo ora alla mia parte preferita! la chimica del legno.
Da un punto di vista chimico, il legno è composto da:
15-25% lignina
23-32% emicellulose
38-50% cellulosa
La cellulosa e le emicellulose sono dei polisaccaridi, ovvero carboidrati come gli spaghetti. I carboidrati non sono altro che polimeri, molecole chimiche piuttosto grosse, ottenute mettendo insieme molecole più piccole, un vero e proprio Lego chimico. Con un disegno diventa più semplice:

Nelle cellulose i mattoncini sono tutti di glucosio, nelle emicellulose i mattoncini possono essere zuccheri diversi, come
il glucosio, lo xilosio, l’arabinosio, e così via. Le caratteristiche fisiche del legno, quali la durezza, il peso, la duttilità e così via, dipendono dalla lunghezza delle catene cellulosiche e dalla conformazione delle catene emicellulosiche.
Ci sono quindi legnami di ogni tipo, adatti ad ogni uso.
Anche la lignina è in polimero, ma il suo mattoncino base è l’acido cinnamico e la struttura finale è decisamente più complessa, articolata e affascinante. Il suo ruolo è quello di afre da legante tra le cellulose e le emicellulose.

E con il legno direi che abbiamo finito, ora il divano sembra una barca e non è molto accogliente, ma il prossimo passo farà la differenza.
Ci vediamo tra un paio di settimane, giorno più, giorno meno e vi lasciamo la playlist dedicata al legname e agli alberi, da ascoltare mentre leggete o mentre fate una passeggiata nei boschi.
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