Se oggi vuoi imparare a fare una qualsiasi cosa, puoi stare certo che troverai un tutorial da qualche parte, in grado di spiegarti, per filo e per segno, come si fa.
Poco importa che si tratti di un ricamo a punto croce, di una crostata o di come ripararti le scarpe, lo troverai.
Questo non significa che riuscirai a fare quel lavoro bene, significa solo che troverai le istruzioni per come procedere.
Ogni lavoro non è fatto solo dei gesti da compiere, è fatto della capacità di compierli.
l’importanza della bottega
Chiunque può imparare la sequenza di azioni necessarie per saltare con l’asta o per togliere un appendicite, ma questo non significa certo poter riuscire a superare l’asta o riuscire a terminare l’operazione.
Perché i gesti devono diventare tuoi, vanno sperimentati sino a che le tue mani siano in grado di compierli da sole, sentendo sotto di esse cosa accade.
Sembra noioso e lo è, ma non ci sono altre vie. Entri in bottega e guardi, osservi.
Poi inizi e fai pasticci, alle volte fai anche danni, ma vai avanti e riprovi, osservi quello che hai fatto e ascolti. Ascolti chi quel lavoro lo fa da anni ed è già stato nella tua posizione tempo fa. Sposti le mani, pieghi una gamba, impari come va tenuto lo strumento e vai avanti. Tutto questo sotto l’occhio di chi quel lavoro lo sa fare, e continua a farlo come veniva fatto tempo fa.
L’innovazione arriva, c’è sempre, i materiali cambiano, gli strumenti anche, ma i gesti e la cura che in essi va messa, non cambiano mai.
La tradizione è questo, imparare a diventare una sola cosa col gesto che stai compiendo e questo non deve e non può perdersi mai.
Credo servirà anche quando saranno gli automi a fare ogni azione pratica, ci vorrà sempre qualcuno in grado di far sentire al robot più perfetto, come si deve muovere la mano per affettare un pomodoro.
Siamo fortunati noi, il tappezziere ha una memoria da elefante ed è stato anni in bottega ad osservare, la tradizione l’ha assimilata ed ora può trasmetterla, mano male! che a volte capitano lavori che ti riportano indietro di anni e senza la sua memoria non sapremmo come affrontarli.
Un tappezziere e le molle
Adesso i letti hanno le reti e le doghe e sopra i materassi, ma non è sempre stato così, prima delle reti c’erano le molle e sopra i materassi in lana. Per i materassi in lana abbiamo chi li rimette a nuovo, mentre per le molle c’è il tappezziere.
Così, quando ci è stato chiesto di fare un letto con le molle, come si faceva una volta, abbiamo potuto affrontare la sfida e dare al cliente quello che voleva. Le molle sono alla base della tappezzeria classica, ve ne avevamo parlato in passato e ci vuole tecnica e pazienza per usarle.
Partiamo dall’inizio.
Si costruisce una base per il letto in legno, praticamente una cassa delle dimensioni del letto e su questa si fissano le molle. Per fissarle si usano dei chiodi a U, chiamati gambrette e li si mette alla base di ogni molla, due per molla. Se tenete conto che , in un letto matrimoniale ci vanno 70 molle, significa piantare 140 chiodi, alla fine impari.
Messe le molle, le si deve incordare con lo spago. Quindi, si inchioda lo spago sulla cornice in legno e si inizia ad annodare una molla dopo l’altra, senza ingarbugliarsi e ripetendo lo stesso nodo ad ogni molla. Le molle vengono schiacciate, ne troppo ne poco, il giusto.

Come lo si capisce? A sentimento ! davvero, si deve comprimere, ma lasciare lo spazio alla molla per ritornare su e va fatto allo stesso modo su tutte le 70 molle.
Ecco, ci va pazienza che è un lavoro noioso, ripetitivo e faticoso. Si deve tirare e con una certa forza, ma non si deve stortare la molla, che deve restare ben perpendicolare alla base.
Finito di incordare è il momento ricoprire il tutto con la tela di iuta.
Fatto tutto questo, si imbottisce con poliuretano, una volta lo si faceva con la paglia.
Infine, si stende sul letto della tela da materasso. e si riveste con la stoffa scelta.
Insomma, la tradizione anche nel 2021 ha un suo senso e senza avremmo dovuto dire che no, quel letto non lo avremmo proprio potuto fare.
e non bastano le molle
Comunque, quello era un letto davvero particolare in tutto.
Il cassone lo abbiamo rivestito con del panno di lana rosso e la testata era imponente, non solo per le misure, ma per il soggetto scelto.
Il cliente ha fatto stampare su tela un dipinto del ‘400; La visione di Sant Eustacchio del Pisaniello. Il dipinto si trova alla National Gallery e si può acquistare la stampa su tessuto.
Nel dipinto Eustacchio è un cavalliere vestito da parata, su un cavallo bianco ed incontra un cervo tra le cui corna appare Cristo in croce ed Eustacchio si ferma stupito.
Non so, ma non mi pare immagine adatta a conciliare il sonno, ad ogni modo sui gusti dei clienti non si discute.
Quindi, se vi venisse in mente di farvi stampare il vostro dipinto prediletto per farne una testata, potete farlo.
Oltre al dipinto, la testata aveva anche un bordo fatto con le borchie, messe una per una con il martello, a creare una cornice.
Insomma, qui non ci siam fatti mancare nulla
La testata in bottega chiodi per bordo della testata cassone letto e testata
Ora siam curiosi di sapere cosa ne pensate, ma soprattutto voi che vi fareste stampare?
Link utili:
Lascia un commento